RESISTING incontra I Briganti Rugby di Librino al Campo San Teodoro Liberato
La Club House dei Briganti al Campo San Teodoro Liberato, durante una delle attività promosse dalla Librineria. Fonte: La Librineria
Prosegue il percorso delle interviste in Sicilia, dove abbiamo incontrato i Briganti Rugby di Librino, che operano al Campo San Teodoro Liberato.
Librino è un quartiere di edilizia residenziale pubblica (ERP), abitato da oltre 60.000 persone, progettato negli anni Settanta sulla base dei principi del movimento moderno ma connotato da un lungo e travagliato processo di realizzazione delle attrezzature e dei servizi pubblici.
La lenta attivazione dei servizi, insieme ad altri fattori, ha contribuito ad alimentare un processo di degrado e abbandono degli spazi e una visione del quartiere stigmatizzata, aggravata dai fatti di cronaca che mettono in evidenza la presenza di attività gestite da organizzazioni criminali che controllano il territorio.
A Librino le istituzioni sono generalmente percepite come assenti, la città di Catania come un altro mondo, distante. Sebbene i tempi di percorrenza in auto dal centro città al quartiere non superino i 15 minuti, se non si possiede un mezzo proprio i minuti aumentano considerevolmente; l’azienda che gestisce il trasporto pubblico locale solo di recente si è dotata di una linea di autobus dedicata e il progetto di realizzazione di una stazione della metropolitana nel quartiere è ancora in corso.
Seppur nelle specificità del contesto cittadino catanese, Librino rappresenta un esempio di quartiere ERP in cui emergono diverse criticità di natura spaziale e socio-economica su cui la disciplina urbanistica si interroga da anni.
Ma Librino è anche molto altro.
Ce lo ricordano i Briganti, una squadra di rugby popolare che intende lo sport come strumento di aggregazione che consenta agli abitanti del quartiere di costruire momenti di confronto dentro e oltre il campo da gioco, non solo durante le partite e il terzo tempo, ma grazie a una serie di attività che si svolgono contestualmente al Campo San Teodoro Liberato.
Tra queste, discusse a fondo nel corso dell’intervista, emergono per esempio le diverse iniziative svolte nella Club House, attrezzata grazie a diversi contributi solidali ricevuti a seguito di un incendio avvenuto nel 2018; qui è presente la “Librineria”, una biblioteca che raccoglie circa 4000 volumi donati nel corso degli anni nonché sede di diverse iniziative culturali e creative. E ancora, accanto al campo da rugby è presente un piccolo appezzamento di terra coltivabile che, da un decennio ormai, è organizzato per consentire a circa una settantina di ortolani di coltivare frutta e verdura, condividere cibo e momenti di convivialità con gli altri.
Anche in questo caso, grazie all’approfondimento di questa esperienza, emerge la centralità dello spazio: la storia peculiare del campo San Teodoro, che è stato liberato dal degrado il 25 aprile del 2012, è stata una delle questioni chiave attorno cui abbiamo ragionato nel corso dell’intervista, e che riteniamo potrà offrire diversi spunti di riflessione per RESISTING.